TEATRINO DELL’ES
di Vittorio Zanella e Rita Pasqualini
in coproduzione con
CAPPELLA MUSICALE DI SAN GIACOMO MAGGIORE
Intermezzi Fra Palandrana
vecchia Vedova e Zamberlucco
Giovine da Bravo
di Alessandro Scarlatti
Palandrana, Alto, Anna Bessi
Zamberlucco, Basso, Andrea Favari
Mandolino
Maria Cleofe Miotti
Percussioni
Marco Muzzati
Arciliuto e
concertazione
Roberto Cascio
Regia Teatrale
Vittorio Zanella
Burattini, scene e baracca provenienti dal Museo dei
Burattini – Collezione Zanella/Pasqualini,
presso la Casina del ‘400 del Comune di Budrio (Bo).
TRAMA
Palandrana rimasta vedova da soli tre
giorni, già si lamenta di non aver trovato un nuovo marito!!!. E’ madre di
Moschetta amata da Zamberlucco, giovine
da bravo. Zamberlucco va da Palandrana
per chiedere in sposa Moschetta ma un rapido scambio di male
interpretate battute fa sì che la vecchia e smaniosa vedova intenda che
Zamberlucco si sia presentato per lei stessa e non per la figlia. Zamberlucco,
colto di sorpresa, cerca di chiarire l’equivoco, ma si lascia cogliere dalla sua natura un po’ sguaiata provocando
in tal modo, oltre che la delusione, anche la rabbia di Palandrana. Così,
neanche si sono parlati che già, alla fine del primo atto, scoppia tra i due un furente litigio al suono
di enormi offese. Il secondo atto si apre con un Zamberlucco preoccupato che
capisce di dover correre ai ripari se non vuole perdere la possibilità di avere
in sposa Moschetta. In fretta e furia architetta una ingegnosa burla che
sfruttando il desiderio e l'ignoranza della vecchia, gli farà ottenere una scrittura notarile per
mezzo della quale Palandrana s'impegna a dargli in sposa Moschetta. Beffa e
lieto fine si intrecciano nell’ultimo
atto ma il finale è nuovamente animato da un fragoroso litigio tra la vecchia strega e il giovine da bravo.
L’intermezzo è tra gli atti di Carlo Re di Alemagna dello stesso Scarlatti. Un
esemplare di questa opera del 1714 è conservata presso la Biblioteca Universitaria
di Bologna, Fondo Zambeccari. Il manoscritto
fa parte di un fondo librario di 4769 pezzi donato, con atto testamentario
stilato a Venezia nel 1749, dal nobile bolognese Conte Francesco Maria
Zambeccari, all ‘ allora Istituto delle Scienze di Bologna, oggi Università
degli Studi. Francesco Maria Zambeccari era appassionato di musica e attento
collezionista di opere teatrali. In una sua lettera del 15 settembre 1711 al
fratello Alessandro dice ne avrò già vicine a
mille. Come spesso avveniva, un libretto poteva
essere elaborato da diversi musicisti. Così, ad esempio troviamo gli intermedi
Zamberlucco e Palandrana nell’opera La Principessa fedele di Francesco Gasparini (Mantova, Carnevale 1718),
oppure, sempre dello stesso musicista un libretto, stampato a Venezia, intitolato Zamberlucco Intermezzi
comici musicali da rappresentarsi nel Teatro Tron di San Cassano l’Autunno
dell’Anno 1709, o
ancora Palandrana e Zamberlucco. Intermezzi musicali. Da recitarsi nel Teatro
dell’illustriss. Pubblico di Reggio, in occasione della Fiera, l’ anno 1715 ( in cui vengono specificati
anche i nome dei virtuosi cantanti:
Sig.ra Anna Maria Bianchi e Sig. Giovanni Battista Cavanna), o infine, Intermezzi di
Zamberlucco e Palandrana Da rappresentarsi in Bologna nel Teatro Formagliari,
il Carnovale dell’Anno 1724 ( musica di Gasparini Francesco) . Per quanto riguarda
invece l’opera di appartenenza, troviamo un libretto dal titolo Carlo Re D’Alemagna,
Drama per musica. Da rappresentarsi in Bologna nel Teatro Formagliari.
L’autunno 1713 (musica di Giuseppe Maria
Orlandini). Ma è certo che gli intermezzi Palandrana Vecchia da
Vedova , Zamberlucco
che dividono gli atti dell’opera Carlo Re D’Alemagna del cav. Alessandro Scarlatti,
primo Maestro della Reale Cappella sono da riferirsi alla rappresentazione nel Teatro di S. Bartolomeo,
nel Carnevale dell’Anno 1716, dedicata, come recita il libretto ( che in forma
assolutamente completa riporta il testo dell’opera e dell’intermezzo) all’Illstiss. ed
Eccellentiss. Sig. Leopoldo Di Daun Degnissimo Figlio di questi Eccellentissimi
Signori Viceregnanti, Napoli 1716.