Alcuni brani disponibili all'ascolto. Visita il nostro Sound Cloud.
http://cappellateatrosangiacomo.blogspot.it/p/il-morgante_23.html
Monica Paolini
Diplomatasi in chitarra classica sotto la guida di Armando MARROSU, segue i
corsi di perfezionamento del Maestro spagnolo Alberto PONCE all'Ecole Normale
de Musique "A.Cortot" di Parigi, dove consegue il "Diplome Supérieur
d'Exécution" ed il prestigioso "Diplome Supérieur de Concertisme".
Approfondisce lo studio del repertorio rinascimentale e barocco con Javier
HINOJOSA e più tardi con Rolf LISLEVAND, su strumenti originali, alla
Musikhochschule di Trossingen, in Germania.
Come solista ed in qualità di membro del Quartetto di Chitarre Opera Nova ha
suonato in svariate sedi europee, mentre attualmente collabora con La Cappella
Musicale di San Giacomo e l’Ensemble Cinquecori.
Premiata in diversi Concorsi (tra cui: I° premio al Concorso Internazionale "Ville
de Carpentras", Francia, I° premio al "Certamen Internacional Francisco Tarrega"
di Benicàsim, in Spagna, 2° premio al Concorso Internazionale "Città di
Alessandria”), è docente di chitarra presso il Conservatorio “F.Venezze” di Rovigo.
Maria Carla Curia
Nata a Cosenza, conduce i suoi
studi a Bologna, diplomandosi in Canto presso il Conservatorio di Musica
“G.B.Martini”e laureandosi in D.A.M.S. con una tesi in Filosofia della musica dal titolo Il « Traité de la
voix » nell’Harmonie universelle di Padre Mersenne.
Dal 1998 al 2000 collabora come solista con il’”Symphonia Ensemble” eseguendo
il Magnificat di Bach, Laudate
Pueri RV 602 e Lauda
Jerusalem di Vivaldi.
Dal 2000 al 2002 collabora come solista
con l’ensemble “Il Ruggiero” diretto da E. Marcante debuttando con
successo Amore e Melanto ne Il ritorno di Ulisse in patria di
Claudio Monteverdi (2000, Italia, Francia, Germania, Stati Uniti e Canada);
Ismaele in Agar e Ismaele esiliati in Egitto di A. Scarlatti (2001,
Bologna, Oratorio dei Filippini); David in
Davidis Pugna et Victoria di
A. Scarlatti (2001 ,”Festival Scarlatti” organizzato dalla Fondazione Teatro
Massimo di Palermo); Venere ne Il Ballo delle Ingrate di Claudio
Monteverdi (2001, Canada). Con l’Ensemble “Il Ruggiero”, oltre ad altri
numerosi concerti, partecipa al progetto
“Da Monteverdi a Verdi” interpretando musica di Monteverdi e Verdi in importanti
sale da concerto e teatri di Stati Uniti
e Canada. Allo stesso periodo risale la partecipazione al Vapensieroday in streaming mondiale da New York (2001).
Nel 2003 debutta il ruolo di Cannetella ne Lo Matremmonio annascuso di L. Leo nel corso del “Sassuolo Musica
Festival” con Orchestra “Toscanini” di Parma sotto la
direzione del M°. Alessandro D’Agostini, e la regia M° Giorgio Napolitano.
Nel 2004 esegue lo Stabat Mater
di Rossini, con l’Orchestra “Toscanini”, sotto la direzione del M° Romano
Gandolfi (Busseto, Chiesa della Collegiata di S.Bartolomeo e Lugo, Teatro Rossini).
Tra il 2004
e il 2006 partecipa alle prime
esecuzioni in assoluto delle opere del M° M. Agostini Mandragola (Palazzo Alidosi, Castel del Rio, 2005), e L’angelo di gesso (Barga, teatro dei
Differenti; Olanda, Den Haag, Teatro Pierrot, 2005; ridotto del Teatro Verdi di Pisa, 2006).
Nel 2006 il debutta nel ruolo di Musetta nella Bohème di Puccini sotto la direzione del M.° Paolo Candido e la regia del M° Paolo Miccichè (Orvieto, Teatro Mancinelli, 2006).
Nel 2007 è ospite all’”Amiata Piano Festival” con un concerto dedicato
alle cantate italiane del Settecento.
Dal 2007
collabora come solista con la capella musicale di Santa Maria dei Servi
di Bologna con cui esegue Gloria RV
610, Nulla in mundo pax sincera di
Vivaldi, Missa Brevis in D, Vesperae
Solemnes de Confessore e Kronungs
Messe di Mozart (2007),
Messa in Si minore di Bach (2008), NelsonMesse di Haydn (2009).
Nel febbraio 2008
debutta come Clorinda ne La Cenerentola di Rossini presso il teatro Lirico Sperimentale di Spoleto sotto
la direzione del M° Giuseppe La Malfa e la regia del M°. Alessio Pizzech.. Nel giugno dello stesso anno lo spettacolo
viene replicato in Giappone e in settembre nei teatri dell’Umbria.
Nel maggio 2008
(con repliche anche in aprile- maggio 2009)
presso il Piccolo Teatro Regio Puccini di Torino interpreta Clorinda in Cenerentola, ovvero Angelina e la
magia del cuore, Melodramma
giocoso liberamente ispirato a La Cenerentola di Gioachino Rossini.
Allestimento Fondazione Teatro Regio Torino, regia di Roberta Cortese e
direzione del M.°Carlo Pavese.
Ancora nell’agosto del 2008 è ospite della “Sagra
Musicale Malatestiana- ciclo BWV Bach”
con lo spettacolo “Frau Bach” nell’ambito del quale esegue arie tratte
dall’Album di Anna Magdalena Bach.
Nell’aprile 2009 esegue
la IX Sinfonia di Beethoven con
l’orchestra “Maderna” di Cesena .
In Ottobre-Novembre
2009 è Clorinda presso il Teatro
Verdi di Sassari (Ente Marialisa De Carolis) nel nuovo allestimento de La Cenerentola di Rossini con la regia
di G. Marras e la direzione musicale del M°Stefano Vignati.
Nel maggio 2010 vince il “IV Concorso Silvano Pagliuca” aggiudicandosi il
ruolo di Giulietta in “I Capuleti e i Montecchi” di V. Bellini che andrà in
scena nell’ambito del Sannio Opera Festival”.
A Novembre 2010 è
Berta ne “Il Barbiere di Siviglia” presso il teatro Verdi di Sassari sotto la
direzione del M° S. Alapont e la regia di Marco Carniti.
Nel 2011 inizia
la sua collaborazione con l’ ensemble
Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore di Bologna con cui affronta, nella prima esecuzione moderna., musica del
XVII- XVIII secolo. Di rilevante importanza il lavoro di registrazione di alcuni salmi e oratori di
Ippolito Ghezzi di prossima pubblicazione.
Nello stesso anno registra per Centaurus Music il ruolo di
Faustina del Marc’Aurelio di Agostino
Steffani .
Nel 2012 con
l’orchestra “Città di Ferrara” sotto la direzione del M°.L. Bizzarri esegue Stabat
Mater di Rossini, Vesperae solemnes de Confessore e Messa dell’ Incoronazione di Mozart
Discografia :
- Alessandro Scarlatti (1660 - 1725). Cantate a Voce Sola per Soprano e Basso Continuo”(Centaurus Music Music, 2001)
- Agostino Steffani (1654 - 1728):Cantate a una e due voci - Parte seconda"(Centaurus Music, 2002)
- Albert Roussel (1869 - 1937): Poèmes Chinois - Odes anacréontiques - Deux idylles.Georges Bizet (1838 - 1875) Feuilles d'album"(Centaurus Music, 2003)
- Agostino Steffani
(1654 - 1728):Alarico
il Baltha, cioè l'Audace, Rè dei Gothi
(Centaurus Music 2004- ripubblicato da Concerto nel 2009)
- Alessandro Stradella: Già languiva la notte. Cantate vol.I (Centaurus Music,2007)
- Alessandro
Stradella: Giù le spade
nemiche. Cantate vol.II(Centaurus Music, 2009)
- G.M.
Bononcini: Arde il mio petto amante-Cantate(Centaurus Music, 2010)
- Agostino Steffani: la Corte e la Filosofia: arie da Marc’Aurelio(Centaurus Music, 2012)
Enrico Corli
Nato nel 1989 e residente a Ferrara, ha iniziato lo studio del violoncello a 5 anni,
diplomandosi nella sua città nel 2009 col massimo dei voti al Conservatorio „G.
Frescobaldi“, perfezionandosi nel contempo con Enrico Bronzi (Fondazione S. Cecilia di
Portogruaro) e Luca Bellentani.
Dopo aver frequentato il Corso di Biennio al Conservatorio di Rovigo con Luca
Simoncini, dal 2009 ha studiato presso l’Accademia di Imola con Giovanni Gnocchi e
Stefano Cerrato e segue le Masterclass di alcuni dei più noti violoncellisti e didatti di oggi,
tra i quali Rocco Filippini (Fondazione „Stauffer“ di Cremona), Troels Svane („Cervo
Sommer Akademie“) e Antonio Meneses („Accademia Chigiana“ di Siena). Ora studia
presso L'Universitat Mozarteum Salzburg sotto la guida di Giovanni Gnocchi.
Significativi sono stati anche i confronti con Hiroyuki Kanaki (Primo Violoncello della
Tokio Symphony Orchestra) e Yves Savary (Solo-Cellist della Bayerische StaatsOper).
Al tempo stesso Enrico ha sempre coltivato l’intersse e la pratica dell’esecuzione
filologica su strumenti originali, per la quale ha studiato e suonato con alcuni tra i più
quotati musicisti italiani competenti nel settore Enrico Casazza, Stefano Veggetti, Marco
Frezzato e Rodney Prada.
Già da studente si è esibito in numerosi concerti cameristici e solistici in Italia, presso il
Teatro Comunale di Ferrara, la rassegna Cremona Liuteria in Festival, San Giacomo Festival
di Bologna, Festival Alto Livenza, Estate Musicale di Portogruaro, Estate Musicale Frentana
di Lanciano, Festival Anima Mundi di Pisa (direzione artistica di J. E. Gardiner).
Recentemente Enrico si è affermato con successo al Concorso Internazionale Agimus –
Città di Padova (4° Premio, 2011), e al Concorso Internazionale "Val Tidone“(2° Premio,
2011), Concorso Internazionale "Città di Riccione (1° Premio, 2012, musica da camera).
Risulta anche vincitore nell’ultimo anno di 3 idoneità in audizioni internazionali presso
l’ORT-Orchestra della Toscana di Firenze, presso la Fondazione Orchestra Sinfonica
Abruzzese, e presso l'Orchestra dell'Arena di Verona, a cui si aggiungono le 2 segnalazioni
ricevute presso l’Orchestra Verdi di Milano e l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento.
Dopo aver già collaborato con l’Orchestra Città di Ferrara e l’Orchestra dei Giovanni
Europei, Enrico dal 2010 ha collaborato regolarmente con l’Orchestra Haydn di Bolzano e
Trento sotto la direzione di G. Kuhn, D Kawka, G. Ràth e recentemente ha suonato anche
nei progetti dell’ORT-Orchestra della Toscana di Firenze, dell’orchestra tedesca SWRsüdwestrundfunk
e dell'Orchestra del Teatro Regio di Parma. Ultimamente ha preso parte
all'ultima stagione lirica della Fondazione Arena di Verona.
Ha registrato, inoltre, per l'etichetta Tactus e Radio Vaticana.
Enrico Corli suona un violoncello Sante Allegri del 1978 con un arco V. Gavioli.
Nerio Bonvicini
Inizia l’attività teatrale
sotto la guida del’attore-regista Giuseppe Cerrone presso il teatro “Sipario
club”.
Anno 2004
lettura da testo su strage di
Bologna teatro Sipario Club, BO
Anno 2005
“L’uomo dal fiore in bocca” (da
Pirandello) teatro Dehon, BO
“Il sogno
del corpo” (da Giorgio Celli) teatro Arena del sole, BO
Anno 2006
lettura da testo per la giornata
della memoria teatro Sipario Club, BO
“La giara”
e “La casa degli spiriti” (da Pirandello) teatro Dehon, BO
lettura
corale di testi casa dell’Angelo, BO
Anno 2008
voce recitante nel concerto: “Danze
dal ‘500 ad oggi” Villa Mazzacurati, BO
voce
recitante nel concerto: “Il barocco in
Italia” Auditorium
ex-chiesa (nell’ambito
delle manifestazioni per i 150 di Puccini) S.Giovanni LU
“Santa
Giovanna dei boschi” (da Giorgio Celli) teatro G. Verdi,
Porotto FE
letture da brani di G. Celli libreria
Feltrinelli, BO
Anno 2009
“io e l’A” (di Pardo
Mariani) teatro Dehon, BO
“Rappresentazione di S. Cecilia” (di
Antonio Spezzani) Oratorio S. Cecilia, BO
Anno 2010
“ I Fisici” (di Friedrich Dürrenmatt) teatro ITC
S.Lazzaro, (BO)
“Effetto Farfalla” (di Federico
Cristiani) teatro
Alemanni, BO
Anno 2011
“Ettore” (di Franco Lombardo) teatro Dehon,
BO
“Accademia di musica” (Marchese Aldrovandi
Mazzacurati) teatro Italia Castenaso,(BO)
“Il condominio” (Federico Cristiani) teatro Aldini-Valeriani, BO
Anno 2012
“Il pomo della discordia” (di
Pardo Mariani) teatro Dehon, BO
“ Le
convulsioni” (Marchese Aldrovandi
Mazzacurati) teatro Accademia
Belle Arti BO
-------
Dal 2005 al 2011: presentatore e voce recitante della
rassegna: basilica di
S.Francesco, BO
“Musica
in Basilica”
Maria Cleofe Miotti
Maria Cleofe Miotti si è
diplomata in mandolino al Conservatorio “Pollini” di Padova, dove ha studiato
col M° Ugo Orlandi, e ha partecipato a vari corsi di perfezionamento a Chiusi
della Verna (Ar), Brescia e Venezia, alla Fondazione G.Cini.
Ha preso
parte ai concerti tenuti dall’Orchestra a Plettro Italiana e dall’Orchestra a
Plettro dell’Emilia Romagna in occasione
di manifestazioni di carattere nazionale e svolge attività concertistica con
vari ensemble di strumenti a plettro.
Suona in duo con la chitarra e con l’arpa, in
quartetto e, come mandolino solista, in varie formazioni cameristiche italiane
fra cui i Solisti Veneti, partecipando a concerti e tournée in Italia e
all’estero (Canada, Asia, Portogallo, Austria, Svizzera, Brasile, ecc.); dal
1995 collabora con l’Orchestra del
Teatro alla Scala di Milano, del Teatro Comunale di Bologna, Modena, Reggio
Emilia, Ferrara, Firenze.
Ha
inciso alcuni CD con vari ensemble barocchi, con il Quintetto a Plettro “Calace”, ha collaborato con
l’Accademia Farnese e Cecilia Gasdia alla
registrazione delle “Cantate a soprano” di Vivaldi, per l’etichetta
Mondo Musica. Ha inciso con il chitarrista Gianni Landroni e il soprano Laura
Manzoni un CD di melodie natalizie.
Dal
1999 segue la preparazione musicale di due orchestre a plettro, I Mandolinisti
di Parma e i Mandolinisti di Bologna, con le quali ha realizzato numerosi
concerti in qualità di primo mandolino e direttore d’orchestra.
Laureata
in Lettere moderne all’Università degli Studi di Padova con una tesi sui trattati musicali e
l’iconografia del mandolino, si dedica anche alla stesura di articoli e saggi e
ha preso parte a varie conferenze; nel 2006 ha conseguito il diploma accademico
di II livello in discipline musicali presso il Conservatorio “Pollini di
Padova”. Nel 2011 si è laureata in psicologia all’Università di Padova.
Attualmente è docente di mandolino al Conservatorio “Piccinni” di Bari
ed è curatrice, per le edizioni musicali
Curci di Milano, della collana Maurri dedicata al mandolino e agli strumenti a
plettro
Alessandra Masini
Laureata in Scienze della Comunicazione e in Comunicazione nelle Imprese e Organizzazioni internazionali.
La sua esperienza spazia dal repertorio vocale antico ed operistico sino alla musica contemporanea: ha collaborato con Coro Euridice di Bologna, Coro da Camera di Bologna, Accademia dei Galanti, Coro Arcae Musicae esibendosi con artisti del calibro di Mike Patton, Max Gazzé e Kronos Quartet.
Ha inciso gli album Missa Pro Defunctis op. 30 di Marco Enrico Bossi, Allelujah Nativitas (Tactus 2006), nonché l’inedito Terzo Libro dei Madrigali (1586) di Camillo Cortellini (Tactus, 2009).
Ha preso parte a masterclass, in particolare con Gian Paolo Fagotto, Alida Oliva, Lavinia Bertotti, Gloria Banditelli e Sara Mingardo e ha studiato prassi e semiologia del canto gregoriano sotto la guida di Bruna Caruso e Nino Albarosa. In scena si è distinta in ruoli rossiniani, dalla Berta del Barbierie di Siviglia per il Bologna Festival in collaborazione con il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, da Clarina nella Cambiale di Matrimonio, presso il teatro del Circolo Culturale Lirico Bolognese, a Tisbe nella Cenerentola presso il “Teatro Rossini” di Lugo. Sempre nello stesso teatro ha debuttato a dicembre 2012 il ruolo di Clotilde nella Norma di Bellini. In qualità di corista, ha partecipato ad importanti rassegne, da Musica Insieme alla Sagra Musicale Malatestiana – partecipando peraltro all'allestimento dell'Opera da tre soldi di Kurt Weill con l’Ensemble Modern di Francoforte e la voce recitante di Marco Paolini – dall’Estate Fiesolana, fino ad Angelica Festival – con l'esecuzione delle opere corali di Giacinto Scelsi – e al Festival Altro Suono di Modena, dove ha intepretato e inciso in prima mondiale l'opera contemporanea Cantus Circaeus di Eyvind Kang sotto la direzione di Aldo Sisillo (Atlantis, Ipecac, 2007). Ha vinto il concorso indetto dai teatri di Pisa, Lucca e Livorno per L.T.L. Operastudio e nel 2013 debutterà nell’opera Napoli Milionaria di Nino Rota presso i teatri di Pisa, Lucca e Livorno. Attualmente si sta perfezionando in canto lirico sotto la guida del mezzosoprano Anna Di Gennaro.
La sua esperienza spazia dal repertorio vocale antico ed operistico sino alla musica contemporanea: ha collaborato con Coro Euridice di Bologna, Coro da Camera di Bologna, Accademia dei Galanti, Coro Arcae Musicae esibendosi con artisti del calibro di Mike Patton, Max Gazzé e Kronos Quartet.
Ha inciso gli album Missa Pro Defunctis op. 30 di Marco Enrico Bossi, Allelujah Nativitas (Tactus 2006), nonché l’inedito Terzo Libro dei Madrigali (1586) di Camillo Cortellini (Tactus, 2009).
Ha preso parte a masterclass, in particolare con Gian Paolo Fagotto, Alida Oliva, Lavinia Bertotti, Gloria Banditelli e Sara Mingardo e ha studiato prassi e semiologia del canto gregoriano sotto la guida di Bruna Caruso e Nino Albarosa. In scena si è distinta in ruoli rossiniani, dalla Berta del Barbierie di Siviglia per il Bologna Festival in collaborazione con il Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, da Clarina nella Cambiale di Matrimonio, presso il teatro del Circolo Culturale Lirico Bolognese, a Tisbe nella Cenerentola presso il “Teatro Rossini” di Lugo. Sempre nello stesso teatro ha debuttato a dicembre 2012 il ruolo di Clotilde nella Norma di Bellini. In qualità di corista, ha partecipato ad importanti rassegne, da Musica Insieme alla Sagra Musicale Malatestiana – partecipando peraltro all'allestimento dell'Opera da tre soldi di Kurt Weill con l’Ensemble Modern di Francoforte e la voce recitante di Marco Paolini – dall’Estate Fiesolana, fino ad Angelica Festival – con l'esecuzione delle opere corali di Giacinto Scelsi – e al Festival Altro Suono di Modena, dove ha intepretato e inciso in prima mondiale l'opera contemporanea Cantus Circaeus di Eyvind Kang sotto la direzione di Aldo Sisillo (Atlantis, Ipecac, 2007). Ha vinto il concorso indetto dai teatri di Pisa, Lucca e Livorno per L.T.L. Operastudio e nel 2013 debutterà nell’opera Napoli Milionaria di Nino Rota presso i teatri di Pisa, Lucca e Livorno. Attualmente si sta perfezionando in canto lirico sotto la guida del mezzosoprano Anna Di Gennaro.
Angela Albanese
Angela
Albanese ha conseguito nel 1984 la laurea in
Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo presso
l’Università di Bologna.
Si è
dedicata allo studio del canto con Cristina Miatello e Candace Smith. Ha partecipato a numerosi concerti in Italia
e all’estero, con formazioni diverse tra cui il Collegium Musicum dell’Università di Bologna, il Madrigaletto dell’Università di Bologna, l’ensemble Musica in Camera, i gruppi femminili da camera Kalicantus, Nym e Cappella
Artemisia, con cui ha inciso un CD nel 1994.
Ha collaborato con la Soprintendenza ai
Beni Librari della Regione Emilia Romagna, realizzando l’inventariazione del
patrimonio bibliografico dell’Accademia Filarmonica di Bologna, e collaborando
alla ricognizione dei fondi musicali storici delle biblioteche della Regione.
Si è dedicata allo studio della viola da
gamba, in particolare con Patxi Montero. Ha preso parte alle attività
concertistiche di diverse formazioni, tra cui il Complesso Rinascimentale del Conservatorio
di Ferrara , gli ensemble Arti Fiorenti e Il bel Humore di Bologna.
Con la Cappella Musicale S.Giacomo Maggiore di Bologna ha inciso nel 2009 il CD Pinxit.
Svolge attività didattica e direzione di
coro con i ragazzi delle scuole Elementari e Medie.
L'Oracolo; Selvaggia e Dameta
L’ORACOLO.
SELVAGGIA E DAMETA E …LA MADAMA
DEL INCHIOSTRO
Una farsa del signor Saint Foix nella traduzione inedita dell’Ab.
Melchiorre Cesarotti
e un inedito intermezzo musicale di anonimo per alto, basso, strumenti e
basso continuo.
Rappresentazione di Santa Cecilia (video backstage)
RAPPRESENTAZIONE DI S. CECILIA
DI ANTONIO SPEZZANI
Rappresentata nella Confraternità di S.
MARIA dalla Neve, detta il Confa-
lone di Bologna, & nel Mo-
nasterio di S. Proco-
lo, quest’anno
1581
I N B O L O
G N A,
Nella Stamperia di Gio. Rossi.1581
Con licentia delli Superiori
Personaggi e interpreti in ordine di apparizione
Cecilia
Valeriano
Eleuterio
Teodora
Urbano
Venerabile Vecchio
Angelo
Tiburzio
Almachio, Prefetto
Massimo, Capitano
Pluto
Megera
Aletto
Tesifone
Alessandro Imperatore
Revisione del testo e coordinamento: Roberto
Cascio
Tra gli atti
Musiche di maestri di scuola romana di fine ‘500. Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore
Atto primo
Timorosa, Cecilia
confessa a Valeriano, suo promesso sposo, di
aver consacrato a Cristo, a cui ha fatto dono di perpetua e casta
verginità, il proprio corpo e la propria
anima. Valeriano, confuso, incredulo,
stupito, cerca di distogliere l’amata da questa pericolosa frenesia.
Alle appassionate parole di Valeriano la giovane Cecilia , ferma quale
antica e ben nodosa quercia, non solo difende con tenacia le sue
convinzioni ma induce Valeriano ad
incontrarsi con chi possa insegnargli la fede del tanto amato Cristo: Urbano. Uomo d’età matura e di nobile d’aspetto
vive, bandito dall’Impero, tra le spelonche e le cavernose grotte, che si
trovano fuori Roma il terzo d’un miglio. Valeriano, accondiscendendo più per amore che
per convinzione, va alla ricerca del vecchio. Urbano vedendolo arrivare teme
sia qualche sicario dell’Impero venuto a prenderlo per portarlo in una città non ancor sazia di sangue nè di tante
membra sparse per la fede di Cristo. Tremebondo, Urbano risponde alle
domande dello sconosciuto ma, appena questi fa voce che è mandato da una serva di Cristo di nome
Cecilia, rinvigorisce e spiega al figliolo, con amore ed entusiasmo, i
principi della fede. Un angelo di Dio, sotto le sembianze di un venerabile
vecchio, porta dall’empireo cielo e porge a Valeriano, i sacri dogmi…incisi ..in
puro e celeste oro.
Atto secondo
Cecilia attende con ansia
il ritorno del suo amato. L’ Angelo, come giovane bello e leggiadro, appare
alla sposa e le confida che il suo fedel
consorte è divenuto grato al suo Signore. Sopraggiunge Valeriano ma, non già qual era prima. L’Angelo lo
accoglie. Fa avvicinare a sè i due giovani e li incorona di profumate ghirlande
di rose e gigli. A lui chiede ancora di esprimere un desiderio perché Dio vuole
concedere un’altra grazia al nuovo servo di Cristo. Valeriano desidera che
anche suo fratello Tiburzio sia illuminato e acceso dal divino raggio. Al
commiato dell’Angelo, quanto richiesto è
già avvenuto e mentre i giovani sposi ritornano, felici di essere di nuovo
uniti in un unico destino, incontrano uno stordito Tiburzio. Un amorevole
colloquio, dapprima giocoso e scherzoso
si tramuta in una congiunta e appassionata lode a Dio, tanto che il giovane
fratello, impressionato, chiede con fede il battesimo. Il fratello, felice, lo
conduce da Urbano.
Atto terzo
Siamo nelle stanze del
palazzo imperiale. Almacchio, il
Prefetto e Massimo, suo Capitano, discutono con sprezzante ironia della
stoltezza dei cristiani che condotti a
patir strazi e morti, par che vadano a trionfi, alle nozze e ai conviti e
che il loro unico scopo, quasi spreggiando
il bello vivere di questo mondo, non sia altro che l’uscir di vita. Il Senato di Roma, riunitosi, decide di inasprire
la caccia alla scellerata setta dei
cristiani e di fare esemplari vendette dei loro oltraggi. Valeriano e Tiburzio,
non sapendo di essere già sospettati e ricercati, di ritorno da Urbano vengono
riconosciuti , catturati e condotti dal Prefetto. Almacchio ascolta con fastidio le parole che i due fratelli,
per lui affascinati da qualche spirito
scellerato, gli rivolgono. Di fronte alla loro pertinacia, dileggiando il potere di Cristo, sentenzia
che ai due ribelli venga tagliato il
capo e che i loro corpi rimangano insepolti.
Atto quarto
Pluto, il Demonio,
l’Imperatore dei Regni Stigi, chiama a sé le Furie infernali, le sue fedeli
ancelle: Megera, Tesifone e Aletho. Odia
Cecilia, codarda e vile umana creatura
colpevole non solo di essere uscita fuor dal
suo gregge ma ancora di togliere altre anime alla sua servitù. Adirato da tale oltraggio, Pluto, ordina alle
Furie che il cuore di Alessandro Imperatore sia riempito d’ira, d’odio e di
furore verso tutti coloro che oseranno unirsi nella fede di Cristo. Cecilia,
intanto, turbata, aspetta con ansia il ritorno degli amati fratelli ma, Teodora
ed Eleuterio le daranno, commossi, la triste notizia. I corpi di Tiburzio e
Valeriano, giacciono senza vita e
insepolti. La sposa, affranta dal dolore e impietosita decide, nonostante le
gravi pene che un editto imperiale dispone per chi dà sepoltura ai corpi dei
cristiani, di seppellire quei santi e
sacri corpi, degni d’ogni onore.
Atto quinto
E’ il momento della
cattura e del processo a Cecilia. Accusata di aver tumulato i corpi dei due fratelli, viene condotta
davanti ad un Imperatore invasato e preda del maleficio. Cecilia subisce gli
assalti, le tentazioni e le crudeli e spaventose minacce che il maligno Pluto,
per il mezzo di Alessandro, adopera.
Almacchio, spietato e compiaciuto esecutore, escogiterà, (per un verdetto che già era stato emesso
nelle cavità infernali), una crudelissima pena: Cecilia deve essere immersa
nelle acque bollenti di un grande vaso. Ma, le acque infuocate si trasformano in un bagno soave e delicato.
Almacchio ordina dunque che all’iniqua Maga venga tagliato il scellerato capo. I tre colpi inferti al
collo non bastano ancora ad ucciderla. L’Angelo, veloce, appare ad Urbano e lo sollecita ad andare
subito al capezzale della dolce Cecilia, prima che l’anima abbandoni il venerando corpo. Con la benedizione del Nunzio
Celeste a Urbano e ai due fedeli servi, (che si affrettano verso Cecilia) si
chiude l’opera. La morte di Cecilia nella Rappresentazione non c’è, c’è invece
una morte che non si consuma, che non arriva, nonostante tutto, a decretare
l’inevitabile fine della vita terrena; quasi un’ allegoria ad una vita superiore che, come dicono le
ultime parole di Cecilia, mai finisce.
Roberto Cascio.
Le Porrettane, novelle e musica (audio in Ascoltaci)
Le Porrettane
di Sabadino degli Arienti.
…. Qui fermatisi, discreti servi
stendevano con cura tappeti di Cipro sui quali ognuno prendeva posto a sedere
fraternamente, per fuggire l'ozio e il dormire diurno, cosa pericolosa per chi
assume l'acqua di Porretta; e cominciavano
a chi meglio narrare sapeva, piacevoli e aspri casi d'amore e altri
avvenimenti, accaduti sia nei moderni tempi come ne gli antichi, finchè
il sole non tramontava e l'aria si faceva fresca.
LA SERVA PADRONA
INTERMEZZO IN DUE ATTI DI G.B. PERGOLESI
in forma scenica
![]() |
| Maria Carla Curia, Cesare Lana e Marco Muzzati. |
Nel ‘700 capitava di
imbattersi in personaggi che avevano mutato il patronimico. Giovan Battista,
per volontà del padre, assunse il cognome
di Pergolesi, in onore della cittadina natale nelle Marche,
abbandonando quello di Draghi.
Trasferitosi a Napoli, città europea, ricca e sviluppata, culla della più
importante scuola operistica del tempo, fu allievo dei maestri Greco e Durante.
Cominciò da subito a comporre musica d’opera e nel 1732, a 22 anni, riscosse un
caloroso successo per la sua opera in lingua napoletana: Lo frate ‘nnamurato. Nel 1733 l’intermezzo La Serva Padrona, inserito tra gli atti dell’opera seria Il prigionier superbo, superò
enormemente il successo dell’opera principale, divenendo subito famoso in tutta Europa e gettando le basi per quella
che sarà l’opera buffa.
Il Filosofo Anselmo e Lesbina di Lorenzo
Gibelli
Lorenzo
Maria Petronio Gibelli,o Gibellone dalle belle Fughe, ( come dall’intestazione
di un suo ritratto), fu importante personaggio di quella Bologna musicale brulicante
di teatri che, in pieno settecento, sostenuta anche dai mecenatismi e dalle
passioni di alcune importanti nobili famiglie, come gli Albergati, i Pepoli, i
Malvezzi e i Zambeccari, si muoveva sulle orme di Padre Martini. Nato il 24 novembre
del 1718, morì il 5 dello stesso mese del 1812.
Le Convulsioni, atto unico di Francesco Albergati
Commedia in prosa di un atto solo
di Francesco Albergati ( Bologna, 1728-1804)
Con
Cristina Martini,Marco Muzzati, Roberto Cascio Luigi Millaci,Donatella
Ricceri,
Andrea Fusari, Nerio Bonvicini, Gastone Sarti
Regia
Marco Muzzati
Di Francesco Albergati, il Moliere bolognese, una brillante commedia in un solo atto sebbene ,
per l’abbondanza della materia, si sarebbe potuto scrivere un poema di dodici canti almeno. Le Convulsioni o per
meglio dire, le alterazioni smaniose e loquaci di un mondo femminile preda delle galanterie di cicisbei e adulatori.
Ugo Foscolo, dirà dei
cicisbei….. erano e sono né amanti, né
amici, nè servi, né mariti: bensì individui mirabilmente composti di virtù
negative.
Le poche situazioni
che ne offro , precisa Francesco
Albergati non sono inventate ma da me stesso furono più volte mirate e derise …e
fu per questo forse , che l’ operina
suscitò grande scandalo e ne fu persino vietata la rappresentazione.
Ma
si disse anche: ……la finezza
della commediuola dell’A., consiste piuttosto nel considerare le convulsioni
non soltanto come volgare finzione femminile, ma altresì come fenomeno parziale
di quella nevralgia generale, che attizzata continuamente dai libri francesi,
agitava le viscere di una società frolla, disfatta e più disposta quindi agli
assalti di tale infermità……
Spettacoli
Lettere e racconti di un Cavallerizzo.
Atto Unico
Presentazione
e introduzione
Una piccola
commedia (un attore, una comparsa, un atto unico), scritta con le parole delle lettere che il
Conte Francesco Maria Zambeccari, da Napoli,
spedì al fratello Alessandro, a
Bologna. Francesco, dal 10 luglio 1708 è a Palazzo Reale, ..............
Circa quel musico .......
Lettere e racconti di un Cavallerizzo.
Atto Unico
Presentazione
e introduzione
Una piccola
commedia (un attore, una comparsa, un atto unico), scritta con le parole delle lettere che il
Conte Francesco Maria Zambeccari, da Napoli,
spedì al fratello Alessandro, a
Bologna. Francesco, dal 10 luglio 1708 è a Palazzo Reale, .............
Virgilio Bianconi
Deve la sua formazione teatrale negli anni ‘80
al gruppo teatrale CRE-CULT diretto dall’attore veneziano Franco Bertan. In
seguito, dopo aver frequentato numerosi corsi di teatro ed aver fondato La
Compagnia del Sole, associazione che tutt’ora gestisce il teatro storico Cesare
Caporali di Panicale (PG), ha creato propri laboratori teatrali producendo
spettacoli che spaziano dal teatro di prosa e musicale del rinascimento fino al
‘900. In ambito teatrale cura una scuola di teatro che abbraccia molte
discipline dello spettacolo. Tiene stages di teatro in Italia ed all’estero. Ha
al suo attivo numerosissimi allestimenti tra cui sono da annoverare “Il Malato
Immaginario” di Molière, La “Salomè” di Wilde, “L’Avaro” di Molière, “Don
Giovanni ritorna dalla guerra” di Horvath, e in ambito lirico l’opera
“Rigoletto”, l’intermezzo “Pimpinone” di Albinoni e “La Serva Padrona” di
Pergolesi. Ha curato la regia di vari allestimenti di sacre rappresentazioni
con testi e musiche medioevali. Contestualmente ha frequentato il conservatorio
F.Morlacchi di Perugia e ha proseguito lo studio del canto con il baritono
Umberto Rinaldi e con il tenore Sergio Tedesco, frequentando molti altri corsi
di specializzazione tra i quali il corso di canto barocco tenuto da Maurizia
Barazzoni.
E’ stato vincitore del Concorso Nazionale
“S.Pagano” per il ruolo di Uberto ne “La Serva Padrona” di Pergolesi, opera
replicata in molti teatri italiani. Oltre a ruoli del grande repertorio quali
Dulcamara, Geronte, Bartolo, Figaro, Leporello e Don Giovanni debuttati nei
teatri di tradizione italiani e vari festivals, ha interpretato numerose opere
rare di Vivaldi, Orlandini, Cesti, Salieri, Pergolesi e molti altri in Italia e
all’estero.
Ha inciso per l’etichetta
Tactus “La decollazione di San Giovanni Battista” di Bononcini e “Il Giocatore” di Orlandini. E’
direttore artistico del Teatro Comunale Caporali di Panicale PG.
Loris Bertolo
Nato a
Castelfranco Veneto, ha studiato canto lirico
con il soprano
Erika Baechi.
Ha seguito i corsi
di interpretazione musicale
tenuti dalla Sig. ra Vera
Rosza e, per
ciò che concerne il
repertorio rinascimentale e
barocco, quelli tenuti
dai Maestri L. Meeuwsen ed
Edward Smith, la
Scuola di Musica
Antica di Polcenigo
(Pn) e quella di
Venezia.
Attualmente studia con
il M.° William Matteuzzi.
Nel 1992 ha interpretato
il ruolo di Sacripante nel “Medoro” di F.Lucio rappresentata al Teatro Goldoni di Venezia,
nel 1995 il ruolo di Probo nella “Atenaide”
di Antonio Vivaldi e, in
prima esecuzione mondiale, l’Oratorio “Il morto redivivo” di A. Caldara
sotto la direzione del
M°. Fabio Biondi.
Nel 1997 è stato selezionato dal
Centro Lirico Internazionale di
Adria nell’ambito della manifestazione “Giovani nella
Lirica” quale vincitore
di una borsa di studio.
Da anni
svolge attività concertistica in
qualità di solista
in Italia e all’Estero( Weinachtsoratorium e Magnificat di J. S. Bach,
Petite Messe Solemnelle di G. Rossini, Requiem di W. A. Mozart, Cantata n.29 e n.61 di J. S. Bach) e in
formazioni cameristiche.
Nel 1998 ha interpretato il ruolo di Coriphée ne “Le
Comte Ory”di G.Rossini rappresentato al
Teatro alla Pergola
di Firenze nell’ambito
della Stagione Lirica del
61° Maggio Musicale
Fiorentino sotto la direzione del M°.
Roberto Abbado.
Negli anni 2002/2003
ha interpretato il
ruolo di Giorgio
Germont nella Traviata di G. Verdi presso il Teatro
Politeama (S. Giovanni in P. – Bo) , Auditorium (Civitella Val di Chiana – Ar),
Teatro degli Alemanni (Bo), Teatro San Domingo (Mi), Teatro Comunale (Anzola
dell’Emilia – Bo), Teatro S. Cuore (Mo), Rocca di Scandiano (Re).
Sempre nel ruolo
di solista si
è esibito nel
Messiah di G. F. Handel
(Festival “Schladminger
Musiksommer” – Austria 1999), nei
Carmina Burana di C. Orff (”Lugano Festival” e “Milano
Estate”- Coro e Orchestra Filarmonica
del Teatro alla Scala dir. M°. Roberto
Gabbiani 2000), Grande Messa
in Si minore
di J. S. Bach e
Carmina Burana di C.
Orff (“Schladminger Musiksommer” – Austria 2000), Requiem
di W. A. Mozart (Orchestra e Coro di Vicenza
2001), Requiem di
G. Fauré (Modena
2002).Petite Messe Solemnelle di G. Rossini al Teatro Comunale di Ferrara (2003) Nel 2004
ha eseguito le cantate BWV 8 eBWV 9 a Cesena,nel 2006 ha eseguito la Petite
Messe Solennelle di Rossini e i Carmina Burana di C. Orff nell’ambito dei concerti organizzati dal
Teatro Carlo Felice di Genova.
Ha inoltre partecipato ad un concerto organizzato dalla
Cappella Teatina di Bologna con in programma i Vespri veneziani di Baldassarre
Galuppi a fianco del soprano Claudine Ansermet.
Ha inciso per la Sony una selezione di Tosca
nel ruolo di
Sciarrone con l’Orchestra e
il Coro del
Maggio Musicale Fiorentino
sotto la direzione
del M° S. Ozawa , per la
Philips, un piccolo ruolo
nella Bohème con
l’Orchestra Filarmonica di
Israele, il Coro del Maggio Musicale Fiorentino e la
direzione del M°. Z.Metha (Tel Aviv 1999) e
per la Brilliant Classic le incisioni dell’Orfeo (nel ruolo di Plutone)
e del Ritorno di Uisse in Patria (nel ruolo di Ulisse) di Monteverdi.
Ha inoltre collaborato in qualità
di solista con
i seguenti direttori :
S. Bychkov, T. Pinnock,
M. Radulescu, B. Bartoletti, S.
Vartolo, M. Piquemal
Barbara Vignudelli
Ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento nell’ambito della musica da camera (A. Ballista, D. Dorrow, L.Poli, T. Steinhöfel, F. Ogeas, G.Kuhn, S. Doz, G. Salvetti, K.P.Kammerländer, G.Neuhold, D.Baldwin, A. Ballista, E. Asti, S. Walker, M. Martineau, R. Vignoles ),e in quello operistico (A. Pola, G. Frazzoni, P. Venturi, G. Raimondi, M. Taddei, R. Emili, C. Desideri, W. Matteuzzi) oltre ad un Seminario di Interpretazione vocale tenuto dal soprano Mirella Freni.
In qualità di soprano solista ha collaborato con : Théatre National de Marseille, Biennale di Venezia, Stagione Sinfonica della R.A.I. Radio Televisione Italiana di Milano, Stagione Sinfonica della R.A.I di Torino, Teatro Comunale di Ferrara, Stagione Lirica e Concertistica del Maggio Musicale Fiorentino ,Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Bonci di Cesena, Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, Orchestra Verdi di Milano,
Fondazione Cini di Venezia, Fondazione Festival Pucciniano, Stagione Lirica del Teatro Petruzzelli di Bari, Megaron Musiki (Atene), Schladminger Musiksommer (Austria), Festival MiTo, Festival di Sintra (Lisbona), Stagione Concertistica Collège des Bernardins - Radio France (Paris),
Saison Basilique Sainte Clotilde (Paris).
e sotto la direzione di: R. Abbado, K. Järvi, R. Jacobs, C. Hammer, M. de Bernardt, H. Handt, G. Albrecht, M. Armiliato, T. Pinnock
Ha inciso per: BMG Ricordi, Tactus, Dynamic, Edizioni S. Paolo, Bongiovanni, R.A.I Torino, Decca
L'Accademia di Musica
Commedia in due atti in prosa
di S.E. il Sig. Marchese Francesco Albergati
Patrizio, e de Quaranta Senatori di Bologna, Ciamberlano, e Generale Aiutante di campo di S.M. il Re di Polonia, Cavaliere del R. Ordine di S. Stanislao, tra i Soci Onorarii dell’Accademia degli Unanimi, l’Applicato
Personaggi ed interpreti
Alberto, Mercante (Gastone Sarti); Aurelio, suo figlio( Luigi Millaci); Vespina, cameriera (Donatella Ricceri); Cecchino, servitore (Marco Muzzati); Aspasia, giovane veneziana (Cristina Martini); Giacometto, suo fratello (Andrea Fusari); Marfisa, donna d’età un po’ avanzata (Silvia Nannetti); Un notaro ( Nerio Bonvicini); una serva (Laura Spimpolo)
un Maestro di Musica ( Nerio Bonvicini)
Musiche di scena eseguite dalla
Cappella Musicale di San Giacomo
- dalla raccolta di Filippo Dalla Casa, Suonate di Celebri Auttori (1811)…: Primo e Terzo mov. dal Concerto a mandolino e Basso dell’Arciliuto di Giuseppe Vaccari; Primo e Terzo mov. dal Concerto a mandolino e Basso dell’Arciliuto di Lodovico Fontanelli.
- Martone il matto e La mia dama par ferita di Carlo Cossoni ( 1669)
-Che cosa è amore di Pirro Capacelli Albergati (1691).
- State attenti miei signori, dal fondo Malvezzi dell’Archivio di Stato di Bologna ( sec XVIII).
-Primo movimento del Concerto in Re maggiore per mandolino, archi e basso continuo di A. Vivaldi
Barbara Vignudelli, Gastone Sarti e Andrea Fusari, voci; Cleofe Miotti, mandolino;Monica Paolini, chitarra;Roberto Cascio, liuto
Regia di
Virgilio Bianconi
Scenografie e Costumi
Marino Bortolotti, Luca Greselin
Realizzazione Costumi
Maria Castelvetri
Un progetto di Roberto Cascio
Trama
La scena si finge in Bologna. Qui vive Alberto Astolfi, mercante e banchiere d’età matura, indiavolato per tutte le donne. Ha un figlio, Aurelio, che vive in Venezia, a cui fa avere quello che può bastargli , ma che non vuole rivedere per via di un suo legame d’amore con una donna …. di poche fortune. Aurelio infatti è innamorato di Aspasia, una giovane veneziana, bella, onesta e civile ; vorrebbe sposarla ma non senza il consentimento del padre. Aurelio non sa come far accettare al padre la sua Aspasia. Tornato nottetempo a Bologna, disperato, richiede l’aiuto dell’ antica serva di casa, la scaltra Vespina. Con la complicità recalcitrante di Cecchino ( il servo di casa, l’innamorato pazzo geloso di Vespina), organizzano l’inganno. E’ mattino, Alberto si alza e senza perdere troppo tempo comincia a insidiare amorosamente Vespina per convincerla a sposarlo. Ma, appena il servo Cecchino, annuncia l’ arrivo di una giovane .. in compagna di un giovinotto, subito dimentica le proposte di matrimonio alla serva e, eccitato per l’inaspettata visita si prepara a ricevere gli ospiti rassettandosi l’abito da camera (… subito s’ingalluzza, vecchio matto, dirà compiaciuta e sottovoce, Vespina).
La giovane è Aspasia che sotto mentite spoglie, (in compagnia di suo fratello Giacometto, invaso da una irrefrenabile passione per il canto), con ambigui ammiccamenti ed equivoche parole fa credere ad Alberto che potrà essere la sua sposa, a patto che perdoni e accetti di nuovo in casa il figlio Aurelio, il quale a sua volta , con giuramento solenne, si impegnerà a non sposare mai altra donna che non piacesse al padre. Tutto viene stabilito in una lettera che Alberto dovrà consegnare la sera stessa ad Aspasia durante una academietta privata di musica, a cui partecipa solo che chi sona, e chi canta (alla quale il vecchio mercante e banchiere, cantando la canzonetta del topo d’Esopo, è riuscito di farsi invitare). Una volta ricevuta la lettera Aspasia penserà a farla recapitare al signor Aurelio, in Venezia.
E’ fatta. La sera, durante la festa, Aurelio , poco dopo che il padre Alberto ha consegnato lo scritto ad Aspasia, si presenta con la lettera in mano. Alberto, sorpreso, intende tutto l’inganno, la finzione, la cabala, ma secondo i patti stabiliti, non può rifiutare al figlio il consenso al matrimonio con Aspasia, che a lui era tanto piaciuta. Subito cerca di rifarsi con la serva ma nel frattempo, l’accorta Vespina si è sposata con Cecchino. Lo sconsolato Alberto tuttavia non resterà solo. La signora Marfisa Muffa, fiorentina, da lui improvvisamente abbandonata qualche tempo prima, nonostante una promessa scritta di matrimonio, arriva in compagnia di un notaio. Alberto, rassegnato, non potendo rifiutarsi di onorare il suo impegno si legherà alla Marfisa, non prima però di avere per un’ultima volta tentato di agguantare nel ballo finale, le mani di una graziosa cameriera.
Una brillante commedia scritta (nell’epoca in cui i cicisbei incipriati ed i suoi galanti abati, discutevano i pregi di un madrigale o della più sapiente collocazione dei nei sulla guancia di una bella dama), da un discepolo e amico di Carlo Goldoni: Francesco Albergati, bolognese, della nobile famiglia degli Albergati Capacelli.
Francesco, poi soprannominato il Moliere bolognese, fu amico di Voltaire e dell’Alfieri e nemico del Casanova ( con il quale pare che volentieri litigasse in lingua francese). Fin da giovanissimo frequentò i palcoscenici prima come attore e poi come scrittore comico. Il teatro che fece allestire nel suo Palazzo di Zola (capace di ospitare un pubblico di oltre trecento persone), divenne famoso in tutta Europa.
La caratterizzazione, la vivacità e l’ arguzia dei personaggi e la particolarità delle ambientazioni (le prime scene sono a lume di candela, l’ultima in una sala da concerti), fanno de L’ Accademia di Musica un testo originale e divertente.
Il cast degli attori è in buona parte composto da attori musicisti ( così come il testo della commedia richiede). Tutti provengono dal nucleo di artisti che gravitano attorno alla chiesa e al convento di San Giacomo Maggiore di Bologna, nel cui ambito sono nati La Cappella Musicale di San Giacomo Maggiore e il Teatro Antico di San Giacomo Maggiore. Entrambi i soggetti rivolgono la propria attività alla riedizione in veste filologica di testi esclusivamente scritti tra 500 e 700. Costumi e musiche sono copie di originali. ll testo, inedito, trascritto in proprio, è parte della Biblioteca Universitaria di Bologna.
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